Il matrimonio nell'antica Roma
Anche nell'antica Roma la donna era sottomessa al volere del padre, raramente poteva scegliere chi sposare e conosceva il suo futuro sposo solo nel giorno del fidanzamento, essa era costretta a sposarsi per tutelare gli interessi politici ed economici della famiglia.
Infatti le Nozze venivano decise dai genitori dei futuri sposi quando i loro figli erano solo dei bambini con lo scopo di sancire un accordo di potere e l'alleanza tra le diverse famiglie.
Inizialmente, come succedeva nell'antica Grecia, anche nell'antica Roma, per sancire legalmente l'unione matrimoniale, serviva solo la convivenza degli sposi ma in seguito, grazie al diritto romano, il matrimonio avvenne attraverso un rito pubblico con cui si legalizzò la formazione della famiglia ed il riconoscimento dei figli legittimi.
Comunque anche se il diritto romano ammetteva come obbligatoria la monogamia, al contempo ammetteva anche:
l'incesto
la prostituzione ed
il concubinato oltre
al sesso extraconiugale
al sesso con gli schiavi e
al sesso omosessuale.
Fu solo con l'impero di Augusto che la situazione di sottomissione della donna cambiò, cioè la donna poté:
chiedere il divorzio
risposarsi
ereditare
gestire autonomamente i suoi beni e la dote che le doveva essere restituita in modo da potersi risposare.
Favorendo i divorzi, le nuove unioni, ma soprattutto sciogliendo le unioni sterili, Augusto applicava uno strategico incremento delle nascite, la sua era infatti una precisa politica di espansione territoriale.
Mi spiego meglio, secondo l'imperatore Augusto generando figli maschi la donna, metteva al mondo uomini e cioè futuri soldati, ed i soldati erano indispensabili per la sua politica di espansione territoriale, per cui era necessario che la donna potesse divorziare in caso di unioni sterili per potersi risposare e di conseguenza procreare futuri soldati.
#matrimonio #origini #iterdinozze #anticaRoma #comeorganizzareunmatrimonioperfetto